Anna Ramasco
Deep, codici inversi
Articolo per il n. 26 di
con-fine art magazine, in uscita.
Incipit
Anna
Ramasco è stata allevata per fare l'artista, ingozzata di pastelli a
cera e colori a olio. Luce accesa anche di notte perché i suoi occhi
si nutrissero di concetti presi da ogni genere di libro. Allevamento
intensivo. Tirata su a mostre e musei, chiusa vicino ad artisti,
critici e galleristi perché si facesse le ossa [...].
Adalberto
Abbate
Né con Garibaldi, né con Cavour
Articolo
uscito sul n. 25 di con-fine art magazine, marzo 2012
Incipit
Adalberto
Abbate è un duro: ha una rivoltella tatuata sul braccio, capelli a
ciuffi sparati in testa, pantaloni, magliette, giacche e pullover
neri. Piercing. Parole di pietra che non vanno per il sottile. Ha una
moto che sembra un cavallo e lo sguardo del capo [...].
L'antinarratività
Marianna Andrigo e
Aldo Aliprandi
Articolo
uscito sul n. 25 di con-fine art magazine, marzo 2012
Incipit
Raccontare Marianna Andrigo e Aldo Aliprandi è quanto di più complicato ci possa essere per me. Il loro lavoro, rispetto a quello mio e di Andrea Penzo, è diametralmente opposto: loro indagano e noi narriamo. Loro cercano una gocciolina d'acqua nella piega di un corpo, noi cerchiamo il movimento del corpo nell'acqua. Loro scavano in profondità per conquistare un sapere che si traduca in gesto, noi osserviamo per rendere visibile la profondità di quel gesto [...].
Giosetta
Fioroni
Metamorfosi,
materia, corpo
Articolo
uscito sul n. 24 di con-fine art magazine, dicembre 2011
Incipit
È fine agosto, a Roma ci saranno almeno quaranta gradi e non c'è neanche l'ombra di un cristiano per strada. Giriamo intorno a Regina Coeli due o tre volte, cercando il numero civico che ci suggerisce un carabiniere togliendosi il cappello e passandosi un fazzoletto attorno al collo. È un luogo carico di suggestioni, arrivano voci di carcerati dai cortili ed una porta con una freccia ci fa vedere il momento in cui un uomo esce di nuovo alla vita, dopo anni di nulla [...].
Banchina
Molini
Intermundi
Articolo
uscito sul n. 23 di con-fine art magazine, settembre 2011
Incipit
Banchina
Molini dista da casa nostra poco più di cinque minuti. Basta
attraversare i binari del treno, girare a sinistra e ti trovi davanti
all'acqua.
“Steso su un balcone guardo il porto, sembra un cuore nero e morto
che mi sputa una poesia”,
dice l'autoradio. È anche zona di prostituzione e sesso questa,
femminile e spenta in Via Fratelli Bandiera, giovane e maschile
quella attorno al Glitter Disco, ma è proprio su Banchina Molini che
si incrociano, ammiccano e si scambiano i corpi da una macchina
all'altra.
Racconti di
confine
Su Roland Wirtz
Articolo
uscito sul n. 22 di con-fine art magazine, giugno 2011
Incipit
Non
è mai bello disallestire una mostra, è un atto che porta con sé
sempre una certa dose di tristezza. Si sfilano i chiodi dal muro, si
tappano i buchi e si ricopre tutto di una mano di bianco per
cancellare il passaggio. Domani ci saranno altri artisti qui a
prendere misure, a puntare luci, a scegliere frammenti di spazio per
ammaliare il pubblico.